Allegati al POF: Piano annuale per l'inclusione

 ISTITUTO COMPRENSIVO N.6 IMOLA

ANNO SCOLASTICO 2015/16


 

Piano Annuale per l’Inclusione


 

  1. Rilevazione dei BES presenti


 

  1. Tempi e modi di attuazione del Piano per l’inclusione

All’inizio dell’anno scolastico si propone ai docenti un percorso di formazione avente vari obiettivi:

  • Conoscere il nuovo Piano Annuale per l’inclusione.

  • Approfondire tematiche didattiche sulle metodologie più adatte a realizzare un curricolo inclusivo.

  • Approfondire la conoscenza della didattica orientativa.

Successivamente i team dei docenti della scuola primaria e i consigli di classe della scuola secondaria analizzano la situazione degli alunni presenti nelle classi e si assumono la responsabilità di attuare il piano per l’inclusione degli alunni .

Durante la fase di programmazione delle attività didattiche, i docenti fanno riferimento alle competenze – chiave europee per l’apprendimento permanente e ai curricoli d’istituto. Alla base degli apprendimenti, per realizzare uncurricolo inclusivo, si pongono comunque le competenze di Cittadinanza e Costituzione.

L’elaborazione di curricoli inclusivi presuppone una speciale attenzione ai diversi bisogni educativi degli alunni e una programmazione delle attività didattiche mirata al recupero, al consolidamento e al potenziamento dell'intelligenza emotiva, delle conoscenze, abilità e competenze.

Si privilegiano metodologie di lavoro che tengano in particolare considerazione i BES e che abbiano una ricaduta positiva su tutti gli alunni della classe (cooperative learning, didattica metacognitiva, didattica mentalista, tutoring e insegnamento tra pari, Philosophy for children (p4c) e comunità di ricerca )

I team dei docenti, i Consigli di classe e d’interclasse organizzano attività laboratoriali nelle classi e d’interclasse (classi aperte). Organizzano, inoltre, per i docenti attività di ricerca a carattere seminariale/laboratoriale su temi quali i modelli mentali e i modelli di ragionamento alternativi, e le diverse nozioni di “concetto” e  “inferenza” all’interno di quei modelli. All’interno di ogni scuola si utilizzano le risorse professionali presenti per rendere efficaci e inclusivi tali laboratori.

  1. Soggetti coinvolti nell’attuazione del Piano per l’inclusione

Personale ATA: Partecipa attivamente alla realizzazione del piano, attraverso la conoscenza diretta degli alunni e mediante una fattiva collaborazione con i docenti.

Famiglie: Sono costantemente informate rispetto al lavoro della scuola, assumono la corresponsabilità educativa dei progetti individualizzati.

Nel corso delle assemblee di classe all’inizio dell’anno scolastico si illustra il Piano per l’inclusione e si presentano le attività programmate, nelle successive riunioni collegiali si informano i genitori sull’andamento del percorso avviato e sui risultati finali conseguiti.

Servizi socio-sanitari del territorio: Collaborano con la scuola, anche attraverso incontri periodici.

Privato sociale, volontariato, ecc.: Può sostenere o realizzare interventi individualizzati, collaborando con il personale scolastico.

  1. Verifica e documentazione del Piano per l’inclusione

L’inclusività della scuola si misura attraverso alcuni indicatori:

- Numero di assenze degli alunni;

- Risultati didattici e formativi raggiunti rispetto agli obiettivi d’inclusività prefissati nei curricoli e nei piani educativi individualizzati.

I docenti di scuola primaria documentano nell’Agenda di Programmazione settimanale il lavoro svolto nella classe; almeno una volta al mese si documentano le attività didattiche mirate all’inclusione degli alunni con BES e più in generale di tutti gli alunni.

I docenti del Consiglio di Classe,in base a “ ben fondate considerazioni pedagogico didattiche” ove necessario a maggioranza(verbalizzando ragioni e singoli interventi didattici personalizzati), decidono se l’alunno versi in un caso di svantaggio o disagio che meriti dei benefici didattici previsti, ovvero l’estensione degli strumenti compensativi e dispensativi previsti.

Si sottolinea la necessità di motivazione e di verbalizzazione delle misure adottate.

Ed infine due riflessioni :”Il bambino con BES(…)è un bambino che non risponde nella maniera attesa al curricolo o non riesce a fronteggiare il normale ambiente di classe senza aiuto aggiuntivo.

(Cowne, the Senco Handbook)

Inoltre...durante una recente formazione è emersa una considerazione importante: "Siamo tutti BES".

Per cui occorre promuovere una didattica inclusiva per tutta la classe, cercando di motivare e variare le modalità di insegnamento/apprendimento per incontrare tutti.


Categoria: P.T.O.F.Data di pubblicazione: 06/07/2015
Sottocategoria: A.S. 2015/2016Data ultima modifica: 20/12/2015 20:42:09
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